Guanto crudel, che la man bella celi
Autore: Stigliani, Tommaso
Guanto biasimato
Guanto crudel, che la man bella celi,
deh perché non la sveli?
chi trovò pria nel mondo
questa scortese usanza
di nascose tener le cose belle? 5
Bell’ancor son le stelle,
bell’il Sol, bell’il Cielo:
e pur si fan veder senza alcun velo.
Descrizione
Il poeta chiama "crudele" il guanto, perché cela la bella mano della donna amata. Si domanda, quindi, chi mai in passato abbia inventato questa consuetudine di tener nascoste le cose belle: le stelle, il sole e il cielo sono altrettanto belli, ma si mostrano senza alcun velo.
Opera d'arte
Collegamento congetturale
Si collega congetturalmente al componimento un coevo ritratto di scuola spagnola, rappresentante una dama con in mano un fazzoletto bianco, nell'altra un guanto finemente ricamato
- Libro
-
Stigliani, Canzoniero 1625
Stigliani, Tommaso, Il Canzoniero [...]. Dato in luce da Francesco Balducci. Distinto in otto Libri, cioè. Amori Civili. Amori Pastorali. Amori Marinareschi. Amori Giocosi. Soggetti Eroici. Soggetti Morali. Sogetti Funebri, e Famigliari. Purgato, accresciuto, e riformato dall'Autore istesso. E dedicato in questa nuova forma all'Illustrissimo e Riverendissimo Signor Cardinale Borghese., In Roma, Ad instanza di Giovanni Manelfi. Et in Venetia, Per Evangelista Deuchino. 1625
- Sezione
- LIBRO QUARTO, INTITOLATO AMORI GIOCOSI.
- Pagina
- p. 209
- Vai al testo originale
- Metro
- madrigale (8 versi)
- Schema
- AabcDdeE