Chi non sa quanto puote
Autore: Stigliani, Tommaso
La cantatrice. Canzon settima. In lode della Signora Settimia Romana figliuola del Signor Giulio Romano
Chi non sa quanto puote
l’umano canto in noi,
colle vezzose note
de’ bei numeri suoi,
overo il canto angelico non crede: 5
venga ad udir costei, che ne fa fede.
Ella, mentre sedendo
va co’ taciti avori
di sue dita scorrendo
gli altri avorii sonori: 10
canta in tal guisa e così dolcemente,
che per l’orecchie i cor fura alla gente.
Or volanti passaggi,
or affetti e sospiri,
ora fughe e viaggi, 15
or riposi e rispiri,
ora suole alternar dolci durezze,
ora suole intrecciar dure dolcezze.
Quando schiude un accento
tremolante e soave: 20
quando move un concento
armonioso e grave:
quand’alto forma il canto e quando basso,
quando vivace il fa, quando il fa lasso.
E quasi un rio corrente, 25
qui mormorar appena,
là gemer altamente
tu l’odi in nota piena:
qui gir quieta e placida l’ammiri,
là gorgogliar con tortuosi giri. 30
Né nuda spada in mano
di snello schermidore
girò mai per lo vano
con sì presto splendore,
e sì ratta e sì lieve e sì veloce 35
quanto la bella e delicata voce.
Anz’ella a chi sentendo
ne sta l’alta dolcezza,
non già una parendo,
ma tre per la prestezza: 40
fa all’orecchie talor l’istesso inganno
che le lingue de’ serpi agli occhi fanno.
Or quando mai più vanto
si diede alcun d’udire
del Paradiso il canto, 45
senza prima morire,
com’oggi avvien a noi, mentre ch’udiamo
questo spirto celeste e vivi siamo?
O nel velo mortale
angelo dimorante: 50
se’ n Ciel si canta tale,
qual in Terra tu cante,
io qui perché lassù ne possa girmi,
voglio veracemente or or morirmi.
E s’ancor non è giunto 55
alla fragil mia vita
il destinato punto
della mortal partita,
far vo’ si sante geste e si giust’opre,
ch’io merti, poi che moia, andar là sopre.60
Che, chi ben mira il vero,
tu stata esser non puoi
senza divin mistero
qua giù mandata a noi:
ma acciocch’alzando a Dio l’umano zelo, 65
facci la Terra innamorar del Cielo.
Descrizione
Colui che non comprende la grandezza del canto umano o che non crede nel canto angelico dovrebbe ascoltare questa cantatrice. Mentre è seduta, ella sfiora con le dita uno strumento, creando suoni melodiosi. Il suo canto affascina a tal punto da rubare il cuore delle persone e varia dall'essere tremolante e soave all'essere armonioso e grave, dalle note alte a quelle basse e dal veloce al lento, come un fiume che scorre. Inoltre, per via dell'abilità della donna, sembra quasi di udire tre voci e non una sola. Il suo canto inganna le orecchie come le lingue dei serpenti ipnotizzano gli occhi.
Ascoltandola, si ha la possibilità di fare esperienza del canto del Cielo, tanto che il poeta desidera morire anticipatamente per poter ascendere in Paradiso e, se quel momento non è ancora arrivato, afferma di voler compiere opere sante e giuste per meritarlo.
La cantatrice non può esser stata mandata in terra senza che sia intervenuto il mistero divino. Attraverso l'"umano zelo", si auspica infine la creazione di un legame tra terra e Cielo.
Opere d'arte
Collegamento congetturale
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Immagine non disponibile
Si collegano al componimento un'opera musicale ed una pittorica. La prima costituisce una testimonianza dell'attività compositiva della musicista oggetto di elogio, la seconda, posta a titolo esemplificativo, un coevo ritratto di cantatrice, a volte interpretato quale effigie della musicista Barbara Strozzi.
- Libro
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Stigliani, Canzoniero 1625
Stigliani, Tommaso, Il Canzoniero [...]. Dato in luce da Francesco Balducci. Distinto in otto Libri, cioè. Amori Civili. Amori Pastorali. Amori Marinareschi. Amori Giocosi. Soggetti Eroici. Soggetti Morali. Sogetti Funebri, e Famigliari. Purgato, accresciuto, e riformato dall'Autore istesso. E dedicato in questa nuova forma all'Illustrissimo e Riverendissimo Signor Cardinale Borghese., In Roma, Ad instanza di Giovanni Manelfi. Et in Venetia, Per Evangelista Deuchino. 1625
- Sezione
- LIBRO PRIMO, INTITOLATO AMORI CIVILI.
- Pagina
- pp. 100-102
- Vai al testo originale
- Metro
- canzone (11 stanze, 66 versi)
- Schema
- ababCC
- Categorie
- encomio d'artista
- Soggetti
- Dio; Paradiso; accento; affetti; alternare; alto; angelico; angelo; armonioso; avorio; basso; canto; celeste; concento; divino; dolcezza; durezza; giro; grave; inganno; innamorare; intrecciare; lasso; lingua; mistero; morte; nota; numero; orecchie; passaggi; prestezza; riposi; rispiri; rivo; serpe; soave; sonoro; sospiri; spada; spirito; tortuoso; tremolante; udire; vivace; voce; zelo
- Nomi collegati
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Caccini, Giulio
(Padre della dedicataria.) -
Caccini, Settimia
(Dedicataria del componimento.)
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Caccini, Giulio