Di quanto è sotto il ciel non sol più degno

Autore: Gherardini, Giovanni Filippo

In occasione del sudetto sonetto e con le stesse cadenze. Sonetto di Giovanni Filippo Gherardini

Di quanto è sotto il ciel non sol più degno
è l’uomo, ma signore, onde ogni oggetto
par che in servir all’uom prenda diletto,
come a re naturale un fedel regno; 4
ne dan le piante e i sassi qualche segno
e ogn’animal ne mostra qualche effetto.
Ma ciò ridurre a l’atto suo perfetto
tentò primier, né in van, quest’alto ingegno: 8
di tutto uom fa, non pur di frondi e fiori,
e sì l’uom proprio e proprii li stromenti,
che non v’arriva quanto i’ parlo e scrivo; 11
linee, ombre, lumi, cose, atti e colori
dispone e loca, fin ch’ei rappresenti
cose, uomo et il tal uomo al vero, al vivo. 14

Descrizione

Il sonetto è di Giovanni Filippo Gherardini, poeta milanese di fine Cinquecento e amico del pittore Giuseppe Arcimboldo (1527-1593), di cui la poesia tesse l’elogio. Il componimento è la risposta per le rime al simile sonetto «Se di lode e di fama assai è degno» (che precede nella raccolta questo componimento), da attribuire forse allo stesso Arcimboldo.

Tutto ciò che è sulla terra, dice il poeta in questi versi, è destinato a servire l’uomo, come un regno fedele servirebbe un sovrano, ma è stato l’Arcimboldo il primo a tentare di “comporre” l’immagine dell’uomo attraverso i vari elementi («non pur di fondi e fiori / (…) linee, ombre, lumi, cose, atti e colori», vv. 9-12). Con la sua arte («alto ingegno», v. 8), il pittore milanese è riuscito a rappresentare l’uomo com’è realmente, senza finzioni («al vero, al vivo», v. 14).


Opera d'arte

Collegamento congetturale


Bibliografia

  • Berra, Giacomo, L'Arcimboldo "c’huom forma d’ogni cosa": capricci pittorici, elogi letterari e scherzi poetici nella Milano di fine Cinquecento, in AA.VV., Arcimboldo. Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio, Ferino-Padgen, Sylvia, Milano, SKIRA, 2011, pp. 283-313
    (p. 310)

Libro
Gherardini 1591
All'Invittissimo CESARE RODOLFO SECONDO. Componimenti sopra li due quadri Flora et Vertunno, fatti a Sua Sac. Ces. Maestà da Giuseppe Arcimboldo Milanese, In Milano, appresso Paolo Gottardo Pontio, 1591
Pagina
c. 14r

Metro
sonetto (14 versi)
Schema
ABBA ABBA CDE CDE
Note metriche
Presenza di una rima ricca fra v. 6 e v. 7

Categorie
encomio d'artista; soggetti naturali
Soggetti
alto ingegno; colore; disporre; ingegno; linea; locare; ombra; rappresentare; strumento; vero

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Martina Mariotto | Ultima modifica: 30 gennaio 2024