Tra i colli di Quirino

Autore: Tronsarelli, Ottavio

Sopra le maraviglie di Roma

Tra i colli di Quirino,
prede del tempo edace,
ovunque gli occhi giri,
oh accorto peregrino,
spiranti meraviglie ogni or rimiri: 5
che con morte vivace,
ne le perdite sue non ancor doma,
a sé insepolta sepoltura è Roma.

Descrizione

Tronsarelli in questo madrigale descrive Roma (Quirino è una delle tre divinità della triade arcaica che veniva venerata nell'antica Roma) ad un visitatore ("accorto peregrino" v. 4). Nonostante le sue vestigia siano preda del tempo, da ogni parte si scorgono meraviglie: perché Roma, pur nelle perdite causate dal tempo, non è ancora doma, anzi la morte è (con un ossimoro) 'vivace' perché fa vivere nell'ammirazione comune le rovine, e Roma è quindi 'a sé insepolta sepoltura': le rovine, appunto, non la coprono come lapidi, ma la fanno rivivere.


Opera d'arte


Bibliografia

  • Brelich, Angelo, Tre variazioni romane sul tema delle origini, Alessandri, Andrea, Roma, Editori Riuniti University Press, 2010 (Opere di Brelich, 5)
    Risorsa digitalizzata 
    (Risorsa SBN)

Libro
Tronsarelli, Rime 1627
Tronsarelli, Ottavio, Rime, In Roma per Francesco Corbelletti l'Anno. M.D.C.XXVII. Lucas Cia. F.
Sezione
Madrigali di Ottavio Tronsarelli. Parte seconda.
Pagina
p. 202
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Metro
madrigale (8 versi)
Schema
abcaCbDD

Categorie
storia antica
Soggetti
meraviglia; peregrino; Quirino; rimirare; Roma; Roma antica; rovine; sepoltura; spirante; tempo

Responsabilità della scheda: Camilla Ferraresi, Clizia Carminati | Ultima modifica: 20 maggio 2024