Sparita era da noi
Autore: Borgogni, Gherardo
Sopra la Flora dell'Arcimboldo. Madrigale di Gherardo Borgogni
Sparita era da noi
la vaga e bella Flora,
ch'anco l'errante Zefiro innamora.
Ma tu, pittor, co' tuoi
spiranti almi colori, 5
conversi in mille fiori
(quasi divina aita),
or ce la rendi più cara e gradita.
Ecco che quei begli occhi e quel sembiante
fan chi la mira divenir suo amante. 10
Descrizione
Questo madrigale del poeta Gherardo Borgogni (1526-1608) ha come soggetto il quadro della Flora (composto da Giuseppe Arcimboldo nel 1589). La dea dei fiori e della primavera, di cui si menziona il legame con Zefiro, dio che accompagna l'arrivo della primavera, "ritorna in vita" grazie al pittore Arcimboldo che la ritrae. Quest'ultimo, a cui il poeta si rivolge direttamente al v. 4 («ma tu, pittor»), ha trasformato in fiori i colori con cui ha dipinto il quadro (la Flora è infatti una cosiddetta "testa composta", in cui sono assemblati elementi floreali che vanno a formare le parti del volto), quasi fosse un'operazione favorita da Dio (v. 7 «quasi divina aita»): Arcimboldo l'ha resa così più preziosa e più piacevole, a tal punto che, come si afferma nel distico finale, i suoi occhi e il suo aspetto fanno innamorare chi la osserva.
Opera d'arte
Bibliografia
- Berra, Giacomo, L'Arcimboldo "c’huom forma d’ogni cosa": capricci pittorici, elogi letterari e scherzi poetici nella Milano di fine Cinquecento, in AA.VV., Arcimboldo. Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio, Ferino-Padgen, Sylvia, Milano, SKIRA, 2011, pp. 283-313
- Libro
-
Gherardini 1591
All'Invittissimo CESARE RODOLFO SECONDO. Componimenti sopra li due quadri Flora et Vertunno, fatti a Sua Sac. Ces. Maestà da Giuseppe Arcimboldo Milanese, In Milano, appresso Paolo Gottardo Pontio, 1591
- Pagina
- c. 10v
- Metro
- madrigale (10 versi)
- Schema
- abBAccdDEE
- Categorie
- ritratti; miti pagani; soggetti naturali
- Soggetti
- colori; fiore; Flora; Flora e Zefiro; Giuseppe Arcimboldo; mirare; occhi; pittore; sembiante; Zefiro