Là ne le piaggie apriche

Autore: Giusti, Vincenzo

Sopra la fondation di Palma, nova città del Friuli

Là nelle piaggie apriche
che da l'un lato il monte
corona, e d'Adria il mar da l'altro inonda,
dove al fattor d'amiche
aure inalzar la fronte 5
comincia PALMA a null'altra seconda,
Tirsi a la destra sponda
del Turro, le sue care
pecorelle mirando
pietoso, e sospirando, 10
si rasciugava il viso ancor d'amare
lagrime sparso, e 'l pianto
volgeva a la sua cetra in questo canto.

«Ritorni il freddo orrore
dentro a l'inferno oscuro 15
a nascondersi omai tra gli altri mostri;
più non ne suoni al core
questo empio metro e duro;
antichi abitator di questi chiostri
cangiate stanza: i vostri 20
dolci campi, gli ameni
colli, gli usati nidi,
vostri riposi fidi
lasciate altrui, o crudi accenti pieni
di quel pallor che in volto 25
uman s'imprime se da l'alma è sciolto.

Ecco che n'assicura
in queste ombrose selve
sacro alato Leon dal cielo. Questi
i denti e l'unghie indura, 30
e le nemiche belve
di là suso spaventa, i manifesti
nostri perigli infesti
sgombrando, e seco i gravi
terrori altrui già sparti 35
quasi in tutte le parti
ove regge il Pastor che tien le chiavi
de' celesti orti in terra,
et a' suoi bei desir gli apre, e li serra.

Né la Ninfa gentile 40
del bel seno Adriano,
e di questi antri donna, qua giù dorme;
ella un superbo ovile
colma d'affetto umano,
v'erge in sì nove e sì mirabil forme 45
che par che 'l ciel l'informe
e in lui si glorii e vanti.
È il suo contesto intorno
d'altro che d'elce o d'orno;
ivi gli agnelli timidetti erranti 50
in sicuro soggiorno
vedran queta la notte e lieto il giorno.

S'ordirà quivi il nido
la primavera eterna;
quivi religion, giustizia e pace 55
porran l'albergo fido;
schiera armata superna
gli verrà in guardia e fuggirà il fallace
commun oste rapace;
indi largo tributo 60
renderan gli elementi,
e porgeranno (spenti
gl'infausti lumi) i be' pianeti aiuto,
con aspetto giocondo,
al nascente miracolo del mondo. 65

Ora al grand'uopo intenti
son due pastori accorti,
nati pastor di popoli e di regni
non a guidare armenti
per calli or dritti, or torti; 70
e meglio sarà dir che sien due degni
numi, due cari pegni
del ciel: BARBARO è detto
l'uno, e è par di prove
a Nettuno et a Giove; 75
e MARTINENGO è l'altro almo soggetto,
che di natura e d'arte
rappresenta a' mortali Apollo e Marte.

Questi già su le sponde
d'Ippocrene d'allori 80
cinto s'adopra con la dotta lira;
quegli, uscito da l'onde,
un de li dei maggiori
del mar col suo tridente a l'opra aspira.
E l'invidia sospira, 85
che vede con suo affanno
sorger mole beata
che sia più fortunata
d'Ilio; però che i fondatori avranno
la lor mercede in carmi, 90
in archi, in scettri, in tempi, in bronzi, in marmi.

Rivolga pur la fera
de l'Oriente il morso
a far a i figli et a sé stessa oltraggio,
e disdegnosa e fiera 95
si roda il petto, e 'l dorso
ora che, mal suo grado, un pensier saggio,
un ardito coraggio,
le va chiudendo il varco
de le belle contrade 100
d'Italia al mondo rade;
sì che indi, sciolte dal gielato incarco,
saran verdi e fiorite,
non più languide fatte e scolorite.

Ma mentre gli alti tetti 105
van sorgendo, che state
sì neghittosi in queste valli, e in quelle
pastori in vano eletti
per le greggie pregiate
di Cristo a far opre leggiadre e belle? 110
Deh, non sieno rubelle
le voglie, o i desir tardi:
Amor per grazia a nova
impresa ancor voi mova:
prendete l'arme, gli archi, i lacci, i dardi, 115
unite ad Adria l'alme,
che seco avrete ad ognior vittorie e palme».

Godi, canzon, la gioia nostra: ferma
senza ir più annanzi il piede;
son troppo i cor divisi, è poca fede. 120

Descrizione

La canzone è un omaggio alla città-fortezza friulana di Palmanova («Palma», v. 6) eretta per volere del senato veneziano alla fine del Cinquecento, nel contesto delle lotte cristiane contro i musulmani d'Oriente. La celebrazione è trasfigurata in un mondo bucolico, e condotta per voce del pastore Tirsi (v. 7) che intona un lungo canto nei pressi del fiume friulano Turro (odierno Torre). Tirsi rileva la fine di un'epoca buia (vv. 14-18) grazie alla venuta del Leone alato (il simbolo di Venezia), che spaventa ogni nemico (vv. 27-33). Evoca l'inizio di una perenne primavera, in cui regneranno la fede, la giustizia e la pace cristiane (vv. 53-65). Soprattutto, omaggia i due «pastori» chiamati a questa grande opera, cioè i provveditori veneziani alla costruzione della città fortezza, Marcantonio Barbaro e Marcantonio Martinengo, paragonati a novelli dei (a Nettuno e a Giove il primo; a Marte e ad Apollo il secondo, anche per le sue abilità nella musica e nella poesia, come si deduce dalla menzione della lira e dell'Ippocrene, fonte sacra alle Muse: cfr. vv. 79-81). La fortezza di Palmanova viene ritenuta più fortunata di Troia («Ilio», vv. 88-89), in quanto vivrà eterna la sua fama nei carmi e nelle opere d'arte dedicati a lei e ai suoi fondatori (vv. 89-91). Il nemico musulmano (la «fera», la bestia, del v. 92) viene invitato a rivolgere altrove i suoi oltraggi, e gli abitanti delle selve di Tirsi vengono infine incitati a unirsi alla sacra impresa accanto alle forze veneziane e cristiane (vv. 105-117).


Opere d'arte


Libro
Rime di diversi Udine 1597
Rime di diversi elevati ingegni de la città di Udine. Raccolte da Giacomo Bratteolo et dedicate a l'Illustre Signora Lidia Marchesi, Udine, Giovan Battista Natolini, 1597
Sezione
Vicenzo Giusti
Pagina
cc. 84v-86v
Vai al testo originale

Metro
canzone (9 stanze, 120 versi)
Schema
abCabCcdeeDfF - AbB

Categorie
miti pagani; descrizione edificio
Soggetti
Adria; albergo; alloro; Apollo; archi; arte; arte e natura; assicurare; bronzi; canto; carmi; cetra; chiostri; contesto; contrade; Cristo; Dio; ergere; fede; fondatori; forme; fortezza di Palmanova; gioia; Giove; impresa; Ippocrene; Italia; leone di Venezia; lira; Marcantonio Barbaro; Marcantonio Martinengo; marmi; Marte; metro; mirabile; miracolo; mole; musulmani; natura; Nettuno; nuovo; opera; Oriente; palma; pianto; rappresentare; scettri; soggiorno; stanza; suonare; templi; tetti; Torre (fiume); Troia; varco; Venezia; vittoria

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Marianna Liguori, Clizia Carminati | Ultima modifica: 26 marzo 2024