Là ne i regni sabei

Autore: Ferretti, Marco Antonio

Del sig. conte Marco Antonio Ferretti. Allude alla famosa statua di Mennone. Madrigale

Là ne i regni sabei
l'effigiata pietra, altera imago
del figlio de l'Aurora
era bruna e canora: e tu pur sei
canoro e BRUNO; a quella 5
dava il raggio del sol dolce favella:
e te facondo ancora
dolcemente far suole
col suo raggio amoroso il tuo bel sole.

Descrizione

Il componimento, dedicato alla colossale statua sabea (dal Regno di Saba, area orientale corrispondente all’odierno Yemen) di Amenophi III, soprannominato Memnone dall’omonimo re africano, «figlio de l’Aurora» (v. 3) ed eroe ucciso da Achille, instaura un parallelismo tra l’opera e il poeta Antonio Bruni, accomunati dal fatto di essere «bruni» per poi, colpiti dal sole (che nel caso della statua, secondo la leggenda, è il sole, nel caso del poeta metaforicamente la donna), emettere un suono, divenendo così eloquenti.


Opera d'arte

Collegamento congetturale


Libro
Bruni, Veneri 1633
Bruni, Antonio, Le Veneri poesie, In Roma, appresso Giacomo Mascardi, MDCXXXIII.
Sezione
Il pomo d'oro. Proposte et risposte.
Pagina
p. 79
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Metro
madrigale (9 versi)
Schema
aBcAdDceE

Categorie
storia antica
Soggetti
Amenophi III; Antonio Bruni; Aurora; bruno; canoro; effigiare; eloquenza; facondo; favella; immagine; Memnone; pietra; raggio; sole; statua

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Clizia Carminati, Laura Gelpi | Ultima modifica: 1 giugno 2024