O se d'avorio un legno

Autore: Bruni, Antonio

B[ella] D[onna] che sonava e cantava con isquisitezza. Oda

O se d'avorio un legno
tratti destra d'avorio, o pur che sia
del ciel emula e segno
dolcissima armonia;
sempre son da' tuoi numeri canori 5
rapiti i cieli e tua rapina i cori.

Sola, ma non romita
puri nel sacro chiostro i dì traesti.
Di dar anima e vita
con accenti celesti, 10
con angelico suon, furo tue palme
a le cetre insensate, e torla a l'alme.

Qui vinci armoniosa
le Muse al canto, a la beltà Citera.
Qui di grazie fastosa, 15
miri, e di fasti altera,
a la vittoria tua prostrarsi umile
de la beltà l'orgoglio e de lo stile.

Indi in aperto campo,
qual esperto campione, entri canora. 20
Qui de' begli occhi il lampo,
se l'anime innamora,
ogni alma innamorando arde ogni petto
musico un suono, armonioso un detto.

Quinci, se tu sospiri 25
con arte negligente, industre errore,
vien che lo spirto spiri
ebro il mio cor d'ardore.
Per le musiche pause egli si strugge,
ma per le fughe poi da te non fugge. 30

Descrizione

Il componimento si apre, nella prima stanza, con l’elogio di una bella donna eccellente per suono e per canto. La sua mano bianca come l'avorio suona uno strumento di legno e d'avorio anch'esso, generando una dolce armonia tale da rapire i cieli e i cuori. Nella seconda stanza, il poeta allude alla vita monastica della donna, peraltro capace con la sua musica celestiale di dare vita e anima allo strumento, togliendola insieme alle anime degli ascoltatori (che appunto hanno il cuore rapito). Nella terza e quarta stanza, l’autore prosegue le lodi dichiarandola vincitrice sulle Muse nel canto e su Citerea (epiteto riferito a Venere, dea approdata, dopo la sua nascita dal mare, sull’isola di Citera), e ricordando ancora come, al pari degli occhi, la sua musica innamori i cuori degli astanti s’innamorano. Infine, nell’ultima stanza, Bruni gioca sulle ambiguità del lessico tecnico: i sospiri della cantatrice fanno sì che egli "lo spirto spiri" (muoia d'amore), le pause che si strugga, le fughe che invece non fugga.


Opera d'arte

Collegamento congetturale

Si collega per via congetturale un coevo ritratto di cantatrice e strumetnista


Libro
Bruni, Veneri 1633
Bruni, Antonio, Le Veneri poesie, In Roma, appresso Giacomo Mascardi, MDCXXXIII.
Sezione
Delle Veneri la Terrena, poesie.
Pagina
pp. 307-308
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Metro
ode (5 stanze, 30 versi)
Schema
ABABCC

Categorie
soggetti musicali
Soggetti
accento; angelico; anima; ardore; armonia; armonioso; Arte; avorio; canoro; celeste; cetra; destra; detto; dolce; errore; fuga (musica); industre; innamorare; insensato; legno; Muse; negligente; numero; pausa musicale; rapire; sospiro; spirare; stile; strumento musicale; suono; Venere; vita

Responsabilità della scheda: Clizia Carminati, Laura Gelpi | Ultima modifica: 1 giugno 2024