Gallia laeta tui. Cur sic mutatur imago

Autore: Baronio, Angelo

Angeli Baronii Cremonen[sis]

ISABELLAE ANDREINAE foeminae lingua Hetrusca, Gallica, Hispana, musicis, philosophia, libris editis sic praestanti ut neminem in agendis fabulis et modestia servanda parem illa habuerit. C.M.I.C.P. monumentum hoc1604 dicavit.

Italia et Gallia interloq[uuntur].

ITAL[IA].
Gallia laeta tui. Cur sic mutatur imago
  vultus? Atque fluunt luminibus lachrymae?
Cur circum assistunt moestae sic agmine Musae
  Hetruscae, Hispanae cumque tuis Charites?

GALL[IA].
Italia. Heu tanti tangit te caussa doloris5
  et sociam mecum te quoque flere decet.
Mors Isabellam Andreinam nunc heu, heu abstulit atra,
  te procul hic degens dum mea tecta subit.
Huc veniunt Musae et Charites, comitentur euntem
  ad tumulum moestae dum damus inferias.10

ITAL[IA].
Extinctum heu lumen nostrum, heu spes unica gentis
  foemineae Phebique nova sacra colit.
Quae caelo adveniunt sic ridenti ore ministrae?
  An tumulo alternae quo sua dona ferant?

GALL[IA].
Haec pietas, est illa fides, facundia alumnae15
  et species properant munera ferre suae.
Cerne rosas, violas, mirtum, thus, cerne papaver,
  debitus ut tumulo percipiatur honor.

ITAL[IA].
Non veniunt scissis tunicis? Non crine soluto?
  Dum morte unius tot sua damna vident?20

GALL[IA].
Laetantur potius, dum secum ducere alumnam
  sperant ad superi splendida regna poli.
Te iuvet et talem prolem genuisse, perenne
  unde tibi foelix nomen ad astra feres.
Laetor ego sacros cineres et habere tuorum25
  ut, quod habes, ex me te quoque habere putes.

Descrizione

Il testo si apre con una premessa sotto forma di dedica a Isabella Andreini, presentata come una donna eccellente e senza pari nell’uso della lingua etrusca/italiana, gallica/francese e spagnola, nella musica, nella filosofia e nella letteratura nonché nei soggetti drammatici da recitare e nella modestia da conservare, motivo per cui le è stato dedicato questo monumento in occasione della sua morte, avvenuta nel 1604. A questo punto, il poeta propone un dialogo in versi tra l’Italia e la Gallia/Francia. La prima a prendere la parola è l’Italia, che chiede alla sua interlocutrice perché l’immagine del volto sia così mutata, perché le lacrime fluiscano dagli occhi e perché le Grazie e le Muse etrusche/italiane e spagnole stiano ferme in piedi tristi con le sue. La Gallia/Francia risponde che anche l’Italia, sua compagna, turbata dalla causa di un così grande dolore, deve piangere la morte di Isabella Andreini, seppur questa sia avvenuta lontana da lei poiché la donna al momento della sua dipartita risiedeva presso le sue dimore, e che le Muse e le Grazie accompagnano la donna al tumulo durante le esequie. Messa al corrente di ciò, l’Italia, oltre a dolersi per la scomparsa di Isabella Andreini denunciando l’estinzione di un suo lume, dell’unica speranza della stirpe femminile e di Febo (epiteto riferito ad Apollo, dio delle arti) e riconoscendo la necessità di nuovi riti sacri, chiede quali virtù dall’espressione così sorridente raggiungano il cielo e su quale tumulo le altre portino i loro doni. La Gallia/Francia risponde che la pietà, la fedeltà, l’eloquenza e la bellezza si affrettano a portare doni sul sepolcro della loro allieva, in particolare fiori (rose, viole, mirti, incensi e papaveri), affinché venga percepito l’onore dovuto alla deceduta. L’Italia chiede allora se costoro non giungano con le tuniche scisse e con i capelli sciolti per vedere la morte e i suoi danni. La Gallia/Francia risponde che tali virtù sono in realtà liete poiché sperano di condurre con sé l’allieva Isabella Andreini agli splendidi regni del cielo superiore. Infine, questa conclude che mentre lei può gioire di conservare le sue ceneri, l’Italia può fare lo stesso per il fatto di averle dato i natali (Isabella Andreini, infatti, era nata a Padova e morta a Lione).


Opere d'arte

Collegamento congetturale

Non si conosce il sepolcro di Isabella Andreini a cui il componimento fa riferimento. Le opere d'arte sono collegate per offrire un esempio visivo di un ritratto della poetessa e attrice encomiata nel testo e insieme di una scena teatrale del tempo. Si aggiunge la medaglia commemorativa realizzata in occasione della sua morte.


Libro
Andreini, Rime 1605
Andreini, Isabella, Rime d'Isabella Andreini Comica Gelosa, Academica Intenta detta l'Accesa, Milano, Girolamo Bordone e Pietromartire Locarni, 1605
Sezione
Componimenti di molti gentil'huomini nella lingua latina, e nella italiana per la morte della medesima Signora Isabella
Pagina
pp. [14]-[15]
Vai al testo originale

Metro
distico elegiaco (26 versi)

Categorie
encomio d'artista
Soggetti
allieva; Apollo; arte scenica; eloquenza; filosofia; Francia; genere femminile; Grazie; immagine; incenso; Italia; lacrime; luce; mirto; Muse; musica; nome; onore; papavero; poesia; rosa; Spagna; speranza; tumulo; viola

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Laura Gelpi | Ultima modifica: 6 marzo 2024