Io, che de l’idol mio molti anni e molti
Autore: Giusti, Vincenzo
Io, che de l’idol mio molti anni e molti,
novo Fidia et Apelle, in marmi e in carte
ho ritratto il mortale a parte a parte,
sì che tutti a mirarlo han gli occhi volti, 4
avea i miei sensi in un meco raccolti
con più vivaci lumi e con altr’arte,
per adombrar l’alte bellezze sparte
nel petto che d’onore i pregi ha colti, 8
quando s’accorse il troppo ardito ingegno
che l’eterno Motor a sé simile
fé la bell’alma in vel leggiadro involta, 11
e gridò: «Spirti in Ciel gradito pegno
che intendete l’essempio ond’ella è tolta,
dipingetela voi con l’aureo stile». 14
Descrizione
Nel sonetto il poeta afferma di aver ritratto per molti anni la forma fisica del suo soggetto (probabilmente una donna), l'idolo menzionato al verso 1 e riferito alla "bell'alma in vel leggiadro involta" del verso 11, sia scolpendo il marmo, come Fidia, sia dipingendo tele, come Apelle. Ma, mentre era raccolto nei suoi pensieri per trovare l'ispirazione per una nuova forma artistica da dare al proprio soggetto (che, in ogni caso, avrebbe potuto raffigurare solo una parte della bellezza dello stesso), si è accorto che Dio, l'"eterno Motor" (v. 10), aveva creato quella persona molto simile a sé stesso; di qui l'appello agli "spirti in Ciel" (v. 12) affinché siano loro a ritrarre la bell'anima col loro "aureo stile", dato che possono confrontarla con l'esempio, Dio stesso.
- Libro
-
Rime di diversi Udine 1597
Rime di diversi elevati ingegni de la città di Udine. Raccolte da Giacomo Bratteolo et dedicate a l'Illustre Signora Lidia Marchesi, Udine, Giovan Battista Natolini, 1597
- Sezione
- Vicenzo Giusti
- Pagina
- c. 74v
- Vai al testo originale
- Metro
- sonetto (14 versi)
- Schema
- ABBA ABBA CDE CED
- Categorie
- paragone tra le arti; encomio d'artista; ritratti
- Soggetti
- adombrare; Apelle; Arte; aureo stile; bellezza; carta; Dio; esempio; Fidia; idolo; ingegno; lumi; marmo; mirare; occhi; ritrarre; sensi; stile; velo