Così ferme radici ha nel mio core
Autore: Agresta, Giulio
Un gentiluomo, essendo inamorato di una Signora chiamata Ginevra, aveva in una giostra pubblica, alludendo al nome di lei, tolto per impresa un ginebro, il quale aveva le radici dentro d'un core. Il motto era FELICE INCARCO. L'autore, così pregato da quel gentiluomo ch'era suo amico, fece in tal materia il presente sonetto.
Così ferme radici ha nel mio core
un GINEBRO gentil, ch'onoro et amo,
ch'altro maggior piacer non spero o bramo
fra quanti altrui può dar benigno Amore. 4
Né pur sol si ritrova e frutto e fiore,
ma non è fronda in lui, tronco, né ramo,
la cui dolce ombra ognior sospiro e chiamo,
che non spiri soave, arabo odore. 8
Felice incarco e glorioso peso,
de' miei casti pensier gradito oggetto,
e per cui vo sì dolcemente offeso, 11
qual di venti furor, rabbia o dispetto,
o qual ciel fia ne' danni miei sì inteso
che sveller mi ti possa unqua dal petto? 14
Descrizione
Come si evince dalla rubrica, il sonetto trae ispirazione da un'impresa che un amico del poeta portò con sé durante una giostra cavalleresca, raffigurante un ginepro (pianta che allude al nome della donna da lui amata, Ginevra) con il motto «felice incarco» (il motto è ripreso al v. 9). Alludendo alla donna, l'io lirico afferma che il ginepro ha saldamente posto le radici nel suo cuore, lodando le varie parti della pianta e il suo profumo, che gli rendono gradite tutte le offese (con riferimento forse anche a quelle legate alla partecipazione alla giostra di cui parla la rubrica); nell'ultima terzina, il poeta ribadisce che nulla potrà svellere il ginepro (la donna) dal suo cuore.
Opera d'arte
Collegamento congetturale
A titolo esemplificativo, si collega una nota impresa di una nobildonna di nome Ginevra raffigurante un ramo di ginepro (anche in questo caso per un gioco allusivo al nome della donna), dipinta sul rovescio del ritratto di Ginevra de' Benci attributo a Leonardo.
- Libro
-
Rime di diversi Udine 1597
Rime di diversi elevati ingegni de la città di Udine. Raccolte da Giacomo Bratteolo et dedicate a l'Illustre Signora Lidia Marchesi, Udine, Giovan Battista Natolini, 1597
- Sezione
- Giulio Agresta
- Pagina
- c. 13v
- Vai al testo originale
- Metro
- sonetto (14 versi)
- Schema
- ABBA ABBA CDC DCD