De la nascente fe' nel sacro albore
Autore: Bruni, Antonio
All'eminentissimo e reverendissimo signor Cardinal Luigi Caetano. Lodasi in questo componimento la pietà di Santa Potenziana, che raccoglieva e serbava il sangue de' martiri de' suoi tempi, et insieme la munificenza del già Cardinal Enrico Caetano
De la nascente fe' nel sacro albore,
già mill'alme sprezzando ira di regi,
al cattolico ciel purpurei fregi
giugnean co 'l vivo e sanguinoso umore.
E già sparso in torrenti il sangue loro, 5
le false deità fiaccate e dome,
vergine pia, che dal potere ha 'l nome,
raccogliea qual divin novo tesoro.
E qui nel pie' de l'Esquilin sotterra
il nascondeva amica a guardo indegno, 10
perché pianta profana, ebra di sdegno,
contro lui non movesse oltraggio e guerra.
Su questo monte poi, mentre l'estiva
fiamma uccideva i fiori, ardea lo stelo,
trofei del verno no, ma ben del cielo, 15
prodigioso gel Natura apriva.
Quindi ogn'un ch'adorò già Cristo essangue,
e che sdegnò pensier terreni e grevi,
colà vide il candor di sacre nevi 20
e qui le sacre porpore del sangue.
E qui dov'ella aprì sacri trofei,
e 'l proprio albergo a Dio per tempio aperse,
erto al polo d'onor costrusse et erse
il magnanimo Enrico un tempio a lei. 25
S'egli a novo d'errori orrido mostro
là nel gallico suol ruppe gli artigli;
e ne l'orto di Piero a gli aurei gigli
fé scorta con la fede, ombra con l'ostro;
o se con cure a vero culto intese 30
l'Idra de l'eresie presse co 'l piede;
o se a' sarmati amici ei per la fede
il regio scettro e 'n un la fe' difese;
qui nel tempio novel con sacre voglie
ben cento e cento eroi per Dio trafitti 35
adora, in Cielo a i sacri fasti ascritti,
de la verace fe' trionfi e spoglie.
Qui, perché 'l Tempo in van contenda e s'armi
contra il lavor che 'l tempio adorna e fregia,
toglie con alma augusta e destra regia 40
al Frigio i sassi et al Numida i marmi.
E qui pur tu, che de' tuoi prischi eroi
mostri, a' fatti magnanimi rivolto,
nel cor la fe', la maestà nel volto,
talor traggi divoto i giorni tuoi. 45
Stimi tua pompa, è ver, ch'aura soave
del tuo scudo real guidò per l'onde,
lungi da le voragini profonde,
del successor di Pier la sacra nave.
Et è tuo pregio ancor chiaro e reale 50
il numero e 'l valor de' gran campioni
che già corser per Cristo orridi agoni,
ben de l'aquila tua gloria immortale.
Che per sentiero a' vanti eterni aperto
di più purpurei prenci anime illustri 55
sian sostegno a la fe', sprezzino i lustri,
merti son di tua stirpe e di tuo merto.
Ma più ricchi trofei, glorie maggiori
son, perché 'l cor rivolgi, hai gli occhi intenti
del sangue sacratissimo a i torrenti, 60
e perché nel tuo tempio anco l'adori.
E chi sa, mentre a porpore sì degne
ereditario zelo oggi consacri,
del tuo chiaro lignaggio or gli ostri sacri
quinci non siano ereditarie insegne! 65
Ben di quel sangue immaculato e santo
il purpureo colore, a cui divoto
porgi in vittima l'alma, il cor in voto,
tu rifletter vagheggi a te su 'l manto.
E i secoli futuri il bel riflesso 70
vedranno in altre preziose vesti,
ch'ordiran, gran Luigi, opre celesti,
con sacra man, del tuo lignaggio istesso.
Descrizione
Il poeta narra la storia della basilica di Santa Pudenziana (Potenziana) a Roma. La santa portò il sangue dei martiri, come reliquia, ai piedi del colle Esquilino, affinché potessero stare al sicuro dalla rovina delle persecuzioni. Nel luogo avvenne un miracolo, qui descritto come un'intempestiva neve che, bianca in cima al colle, protesse il rosso del sangue conservato al suo interno. Infine Enrico Caetani, prozio del dedicatario Luigi, dopo i trionfi bellici riportati in tutta Europa e dopo aver difeso la fede cattolica, decise di costruire nel luogo "un tempio" (ossia in verità di restaurare l'originaria basilica, che stava andando in rovina per l’usura del tempo), così da rendere grazie ai martiri sepolti e da rinnovare la cappella di famiglia. Il poeta si rivolge infine al cardinale Luigi perché, degno erede della sua stirpe, combatta anche lui per il trionfo della fede cristiana, mentre viene consacrato cardinale presbitero di Santa Pudenziana (1626), e gli augura di avere degni eredi in altri cardinali della famiglia Caetani.
Opere d'arte
-
Basilica di Santa PudenzianaGenere: architettura
-
Fondazione di Santa Maria Maggiore (recto pannello centrale Pala Colonna)Autore: Masolino da PanicaleGenere: pittura
L'evocazione della leggenda della neve che copre il sangue dei martiri in connessione alla fondazione della basilica di Santa Pudenziana è di rarissima attestazione. Come si ricava dal Dizionario di Erudizione Ecclesiastica di Moroni, il poeta estende al luogo di culto in oggetto il più noto miracolo relativo all'erezione della limitrofa basilica di Santa Maria Maggiore, secondo il quale una prodigiosa nevicata estiva avrebbe tracciato i limiti della pianta del futuro edificio. Precisa infatti il Moroni che la stessa nevicata avrebbe coperto il sangue dei martiri trucidati sul colle Esquilino, conservandone tuttavia all'interno l'originario colore rosso. Si allegano pertanto al componimento una scheda sulla basilica stessa ed una celebre rappresentazione di Masolino della fondazione di Santa Maria Maggiore durante il miracolo della neve.
Bibliografia
-
Moroni, Gaetano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni [...], Venezia, Tipografia Emiliana, 1842
(p.112)
- Libro
-
Bruni, Veneri 1633
Bruni, Antonio, Le Veneri poesie, In Roma, appresso Giacomo Mascardi, MDCXXXIII.
- Sezione
- Delle Veneri La Celeste poesie.
- Pagina
- pp. 70-74
- Vai al testo originale
- Metro
- canzone (18 stanze, 72 versi)
- Schema
- ABBA
- Note metriche
- Canzone-ode di diciotto quartine; la definizione di 'canzone' è dell'autore stesso a p. 70
- Categorie
- storia medioevale e moderna; descrizione edificio
- Soggetti
- adornare; albergo; chiesa cattolica; colore; Cristo; Esquilino; fede; fregiare; Frigia; lavoro; martiri; Numidia; ostro; porpora; sangue; Santa Pudenziana; tempio; Tempo
- Nomi collegati
-
-
Caetani, Enrico
(personaggio citato) -
Caetani, Luigi
(dedicatario del testo) -
Pudenziana, santa
(personaggio citato)
-
Caetani, Enrico