Canti il mio gran vicin

Autore: Vecchietti, Bernardo

Del medesimo [Bernardo Vecchietti] in lode dell'opera di marmo e bronzo di Giovan Bologna. L'autore e Dante

Canti il mio gran vicin, ch'altri lodare
non vale appien la chiara e nobil prova
ch'or del BOLOGNA in bronzo e marmo appare.
"Colui che mai non vide cosa nova
produsse esto visibile parlare, 5
novello a noi perché qui non si trova".
La lode a i merti è pare
poi che divino stil d'opra sublime
gl'affetti appien sì breve e chiaro esprime.

Descrizione

Vecchietti invita Dante a celebrare il "Ratto delle Sabine" del Giambologna, perché altri poeti non ci riuscirebbero. A tal proposito indirizza a Giambologna i versi del Purgatorio (X, vv. 94-96) che lodano il "visibile parlare" scolpito da Dio stesso. L'opera è sublime e di divino stile perché esprime appieno, brevemente e chiaramente gli affetti delle figure scolpite.


Opere d'arte


Libro
Alcune composizioni in lode del ritratto della Sabina 1583
Alcune composizioni di diversi autori in lode del ritratto della Sabina. Scolpito in Marmo dall'Eccellentissimo M. Giovanni Bologna, posto nella piazza del Serenissimo Gran Duca di Toscana, In Firenze, nella stamperia di Bartolomeo Sermartelli. MDLXXXIII.
Sezione
Del Signor BERNARDO VECCHIETTI. Nel Ratto delle Sabine scolpito in marmo da Messer Giovanni Bologna
Pagina
p. 6
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Metro
madrigale (9 versi)
Schema
ABABaBacC

Categorie
iconografia profana; storia antica
Soggetti
affetti; apparire; breve; bronzo; cantare; chiaro; Dante Alighieri; divino; esprimere; Firenze; Giambologna; lodare; lode; marmo; opera; prova; Ratto delle Sabine; stile; sublime; visibile parlare

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Clizia Carminati | Ultima modifica: 21 ottobre 2022