Già macchina sublime, or massa umile

Autore: Stigliani, Tommaso

Sopra la caduta della Torre di Parma

Già macchina sublime, or massa umile,
che, quasi gran cadavere, ti giaci,
non da' Goti o da' Traci,
ma della lunga età battuta al piano:
in te lo stuolo umano 5
si specchi, e «'l morir», dica,
«non si perdona a i sassi,
quanto men dunque a un uom perdonerassi?».

Descrizione

Il poeta racconta della caduta della Torre di Parma, un crollo non imputabile alle scorrerie di altri popoli come Goti o Traci ma alla corruzione del tempo, sviluppando poi una riflessione morale sulla vita umana.


Opera d'arte

La torre civica di Parma crollò il 26 gennaio 1606.


Libro
Stigliani, Canzoniero 1625
Stigliani, Tommaso, Il Canzoniero [...]. Dato in luce da Francesco Balducci. Distinto in otto Libri, cioè. Amori Civili. Amori Pastorali. Amori Marinareschi. Amori Giocosi. Soggetti Eroici. Soggetti Morali. Sogetti Funebri, e Famigliari. Purgato, accresciuto, e riformato dall'Autore istesso. E dedicato in questa nuova forma all'Illustrissimo e Riverendissimo Signor Cardinale Borghese., In Roma, Ad instanza di Giovanni Manelfi. Et in Venetia, Per Evangelista Deuchino. 1625
Sezione
LIBRO SESTO, INTITOLATO SOGGETTI MORALI.
Pagina
p. 362
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Metro
madrigale (8 versi)
Schema
ABbCcdeE

Categorie
storia medioevale e moderna; descrizione edificio
Soggetti
abbattere; cadavere; età; giacere; Goti; macchina; massa; morire; piano; sassi; specchiarsi; traci; uomo

Responsabilità della scheda: Amanda Pirovano; Clizia Carminati | Ultima modifica: 3 novembre 2023