Ben fu sdegno del ciel, ch'a noi prendesse

Autore: Tronsarelli, Ottavio

Sopra l'Illustrissimo Signor Giovanni Cardinal Colonna, che portò la Colonna di Cristo in Roma

Ben fu sdegno del Ciel ch'a noi prendesse
del perfido Ottoman barbara schiera
la Colonna, ov'in cruda, aspra maniera
stille di sangue il mio Signore impresse; 4

ma fu legge d'Amor che ritogliesse
l'alta Colonna chi Colonna altera
fu del roman valor, poiché giust'era
ch'una Colonna a noi l'altra rendesse. 8

Sì che de' suoi travagli omai sicura,
non dee Roma temer che man nemica
a terra abbatta le superbe mura, 11

che per maggior fortezza in sé riserra
a Cristo unita, ed a Giovanni amica,
la Colonna del cielo, e de la terra. 14

Descrizione

Tronsarelli in questa poesia omaggia il cardinale Giovanni Colonna [fine XII sec.-1245, fu legato della Chiesa in Oriente e inviato da papa Onorio III nella quinta crociata], e la reliquia da lui portata con sé a Roma dopo la crociata: la colonna della flagellazione, quella dove Cristo ("il mio Signore", v. 4) fu incatenato durante la flagellazione, e sottratta al culto dei cristiani dal popolo del "perfido Ottoman" (v. 2, i turchi musulmani). Il sonetto è costruito su un gioco onomastico tra la Colonna restituita ai cristiani e il cognome del cardinale Colonna (in particolare la seconda quartina).


Opere d'arte

Si collegano i due riferimenti concettuali del componimento: la reliquia della Colonna della Flagellazione, e un dipinto seicentesco con l'arme della famiglia Colonna, nel quale la presenza di prigionieri turchi allude alla vittoria di Marcantonio nella battaglia di Lepanto del 1571


Libro
Tronsarelli, Rime 1627
Tronsarelli, Ottavio, Rime, In Roma per Francesco Corbelletti l'Anno. M.D.C.XXVII. Lucas Cia. F.
Sezione
Sonetti di Ottavio Tronsarelli. Parte prima.
Pagina
p. 135
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Metro
sonetto
Schema
ABBA ABBA CDC EDE

Categorie
iconografia sacra
Soggetti
cardinale; Colonna; colonna della flagellazione; Cristo; crociata; flagellazione; Giovanni Colonna; Ottomani; Roma; sangue

Nomi collegati

Responsabilità della scheda: Martina Milione, Marianna Liguori | Ultima modifica: 3 maggio 2024