Ben si somiglia in parte

Autore: Stigliani, Tommaso

Il ritratto. Canzon prima. Al Signor Cavalier Giuseppe d'Arpino

Ben si somiglia in parte,
Arpin, la tua pittura
a costei, ma può l'Arte
mal giunger la Natura:
sempre resta minor l'ombra che il vero, 5
e sempre cede l'opera al pensiero.

Molto sai, ma non puoi
tutto 'l bello di lei
veder cogli occhi tuoi,
perch'acceso non sei. 10
Sol io, perch'amo, integra la riguardo,
e l'ho tutta negli occhi e nello sguardo.

Pur a me giova poco
senz'ingegno il vedere,
com'in te non ha loco 15
senza vista il sapere:
ché tu la formeresti e non t'appare,
ed io la veggio e non la so formare.

In van tu la ritrai
ed io la miro invano, 20
ché tu gli occhi non hai
ed io non ho la mano.
Deh potestù cogli occhi miei mirarla,
o potess'io con la tua man ritrarla:

che così fora il finto 25
tanto bello ed adorno,
che 'l ver resteria vinto
ed il vivo avria scorno,
ed avverria che l'imitata cosa
fusse dell'imitante invidiosa. 30

Avria ciascun di nui
premio eguale al lavoro:
tu lodato d'altrui
ed io fuor di martoro,
tu ne trarresti fama ed io diporto, 35
tu n'avresti la gloria ed io 'l conforto.

Or poi che né tu amante,
né io son dipintore,
sì che quel bel sembiante
tu veggia ed io colore, 40
l'opra godrò ch'i tuoi pennelli ha stanchi,
co 'l pensier rifacendola ove manchi.

Di rifarla con rime
anco direi vivaci,
se foss'io sì sublime 45
fra i pittori loquaci
qual fra i muti poeti esser tu mostri:
ma pèrdon co' tuoi lini i fogli nostri.

Descrizione

L'autore si rivolge al Cavalier d'Arpino [Giuseppe Cesari] che ha dipinto l'amata, rilevando che senza gli occhi dell'amore l'artista non può rappresentarla appieno. Gli fa poi notare come il ritratto potrebbe raggiungere un livello superiore se il pittore potesse avere i suoi occhi per mirarla o il poeta la sua mano per rappresentarla degnamente. Dato che questo non è possibile, l'innamorato colma le mancanze del pittore con l'immaginazione (il "pensier", v. 42). Il poeta conclude dicendo che se fosse, tra i poeti, sublime quanto lo è il Cesari tra i pittori, rifarebbe il ritratto con "rime vivaci": ma il suoi "fogli" (cioè i suoi versi) sono inferiori ai "lini" (cioè al dipinto su tela) del Cavalier d'Arpino.


Opera d'arte

Collegamento congetturale

Non ci sono documenti o fonti indirette che testimonino la visione da parte di Stigliani di questa opera. Il collegamento, dunque, è offerto a scopo figurativo, sulla base della compatibilità tra soggetto del componimento e rappresentazione artistica.


Libro
Stigliani, Canzoniero 1625
Stigliani, Tommaso, Il Canzoniero [...]. Dato in luce da Francesco Balducci. Distinto in otto Libri, cioè. Amori Civili. Amori Pastorali. Amori Marinareschi. Amori Giocosi. Soggetti Eroici. Soggetti Morali. Sogetti Funebri, e Famigliari. Purgato, accresciuto, e riformato dall'Autore istesso. E dedicato in questa nuova forma all'Illustrissimo e Riverendissimo Signor Cardinale Borghese., In Roma, Ad instanza di Giovanni Manelfi. Et in Venetia, Per Evangelista Deuchino. 1625
Sezione
LIBRO PRIMO, INTITOLATO AMORI CIVILI.
Pagina
pp. 34-35
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Metro
canzone (8 stanze, 48 versi)
Schema
ababCC

Categorie
encomio d'artista; ritratti
Soggetti
Cavalier d'Arpino; adorno; amante; amare; apparire; arte e natura; bello; colore; conforto; dipintore; diporto; fama; finto; foglio; formare; gloria; imitazione; ingegno; invidia; lavoro; lino; mano; mirare; muto poeta; occhi; ombra; opera; pennello; pensiero; perdere; pittore loquace; pittura; rifare; riguardare; rime vivaci; ritrarre; sapere; sembiante; sguardo; somigliare; sublime; vedere; vero; vincere; vista

Responsabilità della scheda: Amanda Pirovano; Clizia Carminati | Ultima modifica: 2 febbraio 2024