Come per tante sì stupende e nove
Autore: Di Strassoldo, Giovanni
Per l'artificioso, e nobil palagio de l'Illustre Signor Prospero Visconte in Milano fu fatto questo sonetto insieme con quello che gli va inanzi
Come per tante sì stupende e nove
meraviglie, che in sé contiene il mondo,
essere vasto, immenso, esser rotondo,
perché tutto il perfetto in lui si trove, 4
tosto un ingegno pellegrin si move
a conoscer col lume suo fecondo
quanto infinito sia il saper profondo
del suo fattor, del suo architetto Giove, 8
così, Signor, chi la materia mira
e l'arte, onde la vostra eccelsa mole
tanto s'adorna, ove si stende e gira: 11
«ben questa è de le cose rare e sole»
dice; ma il vostro regio animo ammira
più molto, e come un dio terreno il cole. 14
Descrizione
Con questo componimento Strassoldo loda la costruzione di Palazzo di Prospero Visconti a Milano, mettendo in parallelo l'opera architettonica con la perfezione di quella progettata dall'«architetto Giove», ovvero il mondo stesso. Così come dalle meraviglie del mondo l'ingegno può conoscere la sapienza di Giove, così ammirare palazzo Visconti permette di ammirare ancor di più l'animo di Prospero, e di adorarlo come "un dio terreno".
Opera d'arte
- Libro
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Rime di diversi Udine 1597
Rime di diversi elevati ingegni de la città di Udine. Raccolte da Giacomo Bratteolo et dedicate a l'Illustre Signora Lidia Marchesi, Udine, Giovan Battista Natolini, 1597
- Sezione
- Giovanni Strasoldo
- Pagina
- c. 7v
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- Metro
- sonetto (14 versi)
- Schema
- ABBA ABBA CDC DCD
- Categorie
- miti pagani; descrizione edificio
- Soggetti
- adornarsi; ammirare; architetto; arte; fattore; Giove; ingegno; materia; meraviglia; Milano; mirare; mole; mondo; nuovo; palazzo; Palazzo Visconti; peregrino; Prospero Visconti; raro; stupendo
- Nomi collegati
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Visconti, Prospero
(Destinatario del componimento (a lui ci si rivolge nella terzina finale))
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Visconti, Prospero